Archivi per la categoria ‘Gite’

APPUNTAMENTI 2023

GITE SOCIALI – RADUNI – MOTO TOOUR – MOTO INCONTRI
DATA DESCRIZIONE GIORNI ORA INIZIO Km TOTALI LINK – PERCORSO
1 6/1/2023 45^ BEFANA BENEFICA MOTOCICLISTICA 1 8:30 20 https://goo.gl/maps/ZveoVHchoRHquX1z8
2 8/1/2023 LA BEFANA ARRIVA AD ARCONATE 1 8:30 70 https://goo.gl/maps/pV6sjRxxq9jCu7yy9
3 5/3/2023 57^CIMENTO INVERNALE 2023         ANNULLATO 1 8:30 70 https://goo.gl/maps/D2VaNsqj9iufMbUW9
4 17/9/2023 ESPOSIZIONE MOTO EPOCA PRESSO L’ORATORIO SAN FERMO DI QUINTO DE STAMPI 1 14:30 20
5 24/1/2023 1° CONCORSO DI ELEGANZA SU DUE RUOTE  ALL’ABBAZIA DI MIRASOLE (OPERA) 1 8:30 14 https://goo.gl/maps/r6HRpQxviAxTazEJA

“IL RISVEGLIO DEL MOTOCICLISTA” colazione alla CERTOSA di Pavia e aperitivo all’ABBAZIA di MIRASOLE Domenica 27 marzo 2022

“IL RISVEGLIO DEL MOTOCICLISTA”

Domenica 27 marzo 2022

LE DUE ABBAZIEPERCORSO

“Gita Sociale di fine Estate”

“Gita Sociale di fine Estate” alla Rocca di Soncino

Domenica 19 Settembre 2021

Piazza della Rocca

Cari soci, amici e simpatizzanti del Moto Club Ticinese.
Siamo pronti a girare con le nostre moto prima che arrivi l’autunno!

LE TORRI

Domenica 19 Settembre, alle ore 8.00, ci ritroviamo al parcheggio Vigentino, capolinea del tram 24 in via Giuseppe Ripamonti, 20141 Milano, per animare la stagione 2021 col primo GIRO SOCIALE M.C.TICINESE.

La destinazione sarà Soncino, borgo medievale in provincia di Cremona, museo a cielo aperto ricco di suggestioni storiche. Una volta entrati nella cerchia muraria realizzata poco dopo la metà del 1400 potremo visitare, apprezzare e ammirare la splendida Rocca Sforzesca, eretta tra il 1473 e il 1475 e avente un ruolo fondamentale nella difesa dell’area lombarda sino al 1536. La rocca fu utilizzata, nel 1985, quale set cinematografico per la realizzazione del film “Ladyhawke”, di genere fantastico e
avventuroso diretto da Richard Donner e interpretato da Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. Anche Ermanno Olmi utilizzò il castello per realizzare “L’albero degli zoccoli” e “Il mestiere delle armi”.                                                                                                           Le Torri

Oltre alla visita guidata gestita dalla Pro Loco di Soncino, ci sarà la possibilità di pranzare presso il Ristorante ‘La Cantina’.

La lunghezza del percorso è stimata tra i 140 e i 160 chilometri totali, andata e ritorno, tutti in piano.
Il costo a persona è di euro 40,00 (comprensivo della visita guidata e del pranzo).
Il costo a persona per la sola visita guidata, quindi senza pranzo, sarà di euro 15,00.
Per chi partecipa senza fermarsi per il pranzo e la visita guidata sarà di euro 5.00.
Le prenotazioni per il pranzo e la visita alla Rocca devono pervenire entro
e non oltre le ore 21 di giovedì 9 settembre.

PERCORSO RISTORANTE LA CANTINA

Comunicateci le vostre adesioni tramite mail scrivendo a info@motoclubticinese.it

Prima della partenza fissata alle ore 8.30, distribuiremo le ultime indicazioni.

Ristorante  “La Cantina”

Dopo le penalizzanti restrizioni dovute alle ben note ragioni sanitarie, il Moto Club Ticinese è parte attiva per condividere insieme a tutti voi la grande passione per le moto d’epoca, il turismo e il divertimento speciale legato alla cultura del nostro Paese.

La partenza ora 09,00

ROCCA DI FONTANELLATO (Parma) 18 maggio 2019

1^edizione “MEMORIAL CLAUDIO DESTRI” 31 marzo 2019

REGGIA DI COLORNO (PARMA), 7 aprile 2018

Notizie storiche

Sull’area ora occupata dalla Reggia, intorno alla metà del 1300, sorgeva una costruzione militare a difesa dei possedimenti di Azzo, signore di Correggio.

Ma già due secoli più tardi, con la contessa Barbara di Sanverino, la Rocca si era trasformata in una dimora signorile e ospitava una colta ed elegante corte rinascimentale.

Ancora più radicale la trasformazione del castello dopo la confisca dei beni della contessa da parte di Ranuccio Farnese, avvenuta nel 1612: il duca, spronato dalla moglie Margherita Violante di Savoia,

intraprese importanti lavori di ristrutturazione, secondo un progetto portato a termine dal figlio Francesco con l’ausilio dell’architetto Ferdinando Galli Bibbiena.

Furono quelli gli anni in cui l’edificio assunse l’aspetto attuale.

Alla morte senza eredi maschi di Antonio Farnese, il Ducato di Parma e Piacenza passò ai figli di Elisabetta Farnese

e del re di Spagna Filippo V di Borbone: in un primo tempo a Carlo, che nel 1734 trasferì nella reggia napoletana di Capodimonte le collezioni d’arte e gli arredi con i quali i Farnese avevano decorato il palazzo; poi a Filippo, che al

contrario del fratello fece di Colorno la sua residenza principale e insieme alla moglie Luisa Elisabetta, figlia del

Re di Francia Luigi XV, ridiede splendore all’intero complesso.

All’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot venne affidato l’incarico di ristrutturare il palazzo.

Furono chiamate maestranze francesi che insieme agli artigiani di corte trasformarono gli interni della Reggia

fino a renderli simili a quelli che la duchessa aveva conosciuto a Versailles.

Alla morte di Ferdinando, figlio di Filippo di Borbone e succeduto al trono nel 1765, il Ducato di Parma venne annesso alla Francia di Napoleone.

Nel 1807 la Reggia di Colorno venne dichiarata “Palazzo Imperiale”; ma una nuova fase di importanti cambiamenti ebbe luogo dopo la caduta di Napoleone, quando Colorno e l’intero Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla furono assegnati alla moglie del deposto imperatore, Maria Luigia d’Austria.

In circa trent’anni di regno, Maria Luigia, amata duchessa di Parma, impresse agli appartamenti ducali e al grande giardino il segno indelebile del suo gusto.

Dopo l’Unità d’Italia e la cessione della Reggia al Demanio dello Stato Italiano da parte di

Casa Savoia, il palazzo divenne proprietà della Provincia di Parma che nel 1871 lo adibì a

sede del manicomio provinciale.

Per circa un secolo l’ospedale (che sarebbe arrivato a ospitare più di mille malati negli anni dopo la seconda Guerra Mondiale) condizionò pesantemente la vita di tutto il complesso monumentale: solo dopo la definitiva chiusura del manicomio, negli anni Settanta del secolo scorso, comincia per la Reggia un’epoca di restauri, di eventi e di mostre d’arte che permettono di far conoscere e valorizzare gli ambienti ducali.

Oggi la Reggia di Colorno, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, è anche la sede di ALMA, una Scuola di Cucina Italiana che, sotto

la guida di Gualtiero Marchesi, offre formazione specialistica a centinaia di giovani cuochi provenienti da tutto il mondo.

IL PIANO NOBILE

Dopo la spogliazione operata da Vittorio Emanuele II di Savoia le sale del Piano Nobile conservano intatto l’arredo fisso ossia pavimenti in marmo policromo, porte con serrature in bronzo dorato, affreschi, stucchi e camini in marmo di stile rococò.

L’ambiente più importante è sicuramente la Gran Sala, capolavoro del celebre architetto francese Ennemond Alexandre Petitot progettata nel 1753.

La sala, realizzata fra il 1753 ed il 1755, rappresenta il primo esempio di neoclassicismo in Europa in anticipo di quasi 30 anni sulle realizzazioni coeve.

Il genio disegnativo del Petitot ha trovato perfetta realizzazione negli stucchi eseguiti da Fortunato Rusca e dal grande

scultore J. B. Boudard per le figure in altorilievo.

All’interno delle cornici in stucco dorato vi sono ancora le quattro tele originali (del 1757-58) di François La Croix noto

come la Croix de Marseille e di Adrien Manglard.

La sala conserva l’unico mobile originale, un’elegante consolle in legno dorato con le teste di ariete eseguita nel 1766 dall’intagliatore Ignazio Marchetti.

Significativi al Piano Nobile anche i due salottini cinesi di Babette e di Don Filippo di Borbone del 1753 con carte da parati italiane fatte copiando quelle cinesi e inserite all’interno delle boiserie.

La maggior parte delle sale del Piano Nobile presenta raffinati stucchi rococò eseguiti tra il 1750-53 da Carlo Bossi su disegno

dell’architetto François Antoine Carlier APPARTAMENTO NUOVO DEL DUCA FERDINANDO DI BORBONE.

Il Duca Don Ferdinando di Borbone, uomo pio e devoto, a 38 anni nel 1789 smise di abitare le sale del Piano Nobile del primo cortile e si trasferì in questo appartamento prossimo al torrente Parma per essere più vicino alla Chiesa di San Liborio dove era solito ritirarsi in preghiera.

L’appartamento si compone di sei sale grandi (biblioteca, camera da letto, sala da pranzo, studio privato, studio ufficiale ed osservatorio

astronomico) ed alcuni ambienti minori (studiolo, bagno e piccola cappella) tutti affrescati tra il 1787 ed 1789 da due artisti: Antonio

Bresciani autore delle figure e Gaetano Ghidetti esecutore delle quadrature geometriche e dei finti stucchi presenti nei soffitti.

Tutto l’appartamento conserva la boiserie, le imposte interne delle finestre, le serrature in ferro battuto e le porte originali dell’epoca di

Don Ferdinando di Borbone.

Di particolare interesse artistico lo studio privato e lo studio ufficiale del Duca con splendidi finti arazzi alle pareti illustranti scene sacre

dell’Antico Testamento e che Don Ferdinando suggeriva al pittore Antonio Bresciani. Nello studio ufficiale vi sono straordinari cammei con

scene di giochi di putti realizzati in chiaro scuro da Gaetano Ghidetti .

Veramente unico l’Osservatorio Astronomico dove Don Ferdinando senza uscire all’esterno comprendeva da che parte spirava il vento: al centro

della sala un’asta fuoriusciva dalla volta con una banderuola, mentre all’interno una freccia ne indicava, sulla Rosa dei Venti, la direzione.

La sala conserva ancora la decorazione a tempera a secco su muro originale, con al centro la Rosa dei Venti circondata da una finta balaustra, mentre alle pareti vi sono paesaggi e putti con strumenti scientifici. Una parte della sala, costituita da due archi e da un piccolo vano, era utilizzata come sala di lettura e presenta al centro della voltal’Allegoria della Geografia.

CAPPELLA DUCALE DI SAN LIBORIO

Nel 1775 il duca Ferdinando di Borbone fece distruggere il piccolo oratorio di San Liborio fatto costruire da Francesco Farnese nel 1722 ed

iniziò la costruzione dell’imponente edificio ancora esistente consacrato nell’ottobre 1777.

La costruzione venne affidata a Pietro Cugini che si ispirò in più parti al progetto del Petitot di un ventennio precedente rimasto inutilizzato.

Questo primitivo edificio aveva pianta ribaltata di 180 gradi rispetto alla struttura attuale; fu nel 1788 che Don Ferdinando pensò di invertire

l’orientamento della chiesa per renderla maggiormente fruibile ai colornesi avvalendosi dell’esperienza di Donnino Ferrari che progettò la

nuova facciata, la controfacciata con tribuna ducale ed un nuovo abside terminando i lavori nel 1791.

Di straordinario interesse l’organo costruito da Giuseppe Serassi di Bergamo dal 1792 al 1796, costituito da 2898 canne; oggi, dopo i restauri, è utilizzato in occasione di una rassegna concertistica di spessore internazionale che si svolge le domeniche sere del mese di settembre.

La chiesa conserva un’impressionante quantità di arredo liturgico originale coevo all’epoca di don Ferdinando, non avendo subito dopo la

morte del duca (1802) rilevanti lavori di trasformazione.

Nelle cappelle laterali vi sono opere dei principali artisti operanti in Parma nella seconda metà del 1700 quali: Gaetano Callani, Giuseppe Baldrighi, Pietro Melchiorre Ferrari, Laurent Pecheux, Domenico Muzzi e Benigno Bossi.

Interessante la tribuna ducale che permetteva a Don Ferdinando di

assistere alla messa nelle occasioni solenni e di giungere non visto in

chiesa attraverso uno stretto passaggio dal suo appartamento privato.

Di grande bellezza la cappella del Santissimo Sacramento, progettata

da Pietro Cugini allievo del Petitot, con alle pareti una serie di preziosi

marmi grigi di epoca romana che furono scavati sul colle palatino a

Roma presso gli orti farnesiani prelevati dall’antico palazzo di Tiberio.

Pasquetta a Vermezzo

Una fantastica “Pasquetta” passata presso la Cascina Grande di Vermezzo con gli “Amici Di Vermezzo”.

Pranzo e location a prova dei migliori cuochi non invidiando nulla alla piu’ famose località turistiche, la conferma dalle foto che seguono,  claudio

Visita al Castello di Bianello (RE)

Prima gita ufficiale del Motoclubticinese ed incontro con gli amici di Solidarmoto di Cavezzo di Modena, visita al castello di Bianello n località Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia, visita organizzata da questi ultimi.

Rinnovato l’incontro con gli amici Modenesi, ci siamo ritrovati presso il Castello di Bianello dove, dopo una bella e salutare salitina a piedi per raggiungere il suddetto, abbiamo iniziato la visita con la super presentazione della guida che ci ha accompagnato raccontandoci in maniera chiarissima e con preziose specifiche la storia di questo maniero dalle sue origini ad oggi senza trascurarne alcuni particolari piccanti.

Dopo la vita, come da tradizione, tutti a tavola presso l’amico Claudio nei pressi del Comune di Traversetolo, gnocco fritto, affettati misti, gnocchi al sugo e tortelloni di magro ci hanno deliziato il palato, il tutto accompagnato da un ottimo lambrusco frizzantino, per finire alla grande con un misto di torte casalinghe, caffè ed ammazzacaffè:

A grande sorpresa da parte nostra, nel medesimo posto si sono ritrovati un folto gruppo di Paracadutisti delle Compagnia Genio Paracadutisti della Folgore, della quale Claudio ne fà parte ed il Suo “Commilitone ” nonchè nostro Presidente Livio, pertanto dopo il pranzo abbiamo avuto l’opportunità e l’immenso piacere di assistere al lancio ed all’atterraggio nei pressi del locale di quattro paracadutisti.

Nelle poche foto che allego, altre ad alcune della vista del Castello di Bianello, aggiungo foto dei lanci e del Gruppo Genio Paracadutisti al quali i sodi del Motoclubticinese e del Solidarmoto, presenti a questo incontro si sono associati,

Un Nostro grosso ringraziamento a Chi ha organizzato tutto questo con l’intento che si rinnovi presto un nuovo incontro.

Visita al Castello di Montechiarugolo (PR)

Bellissima gita cultural-gastronomica nella provincia di Parma, partenza 8,20 dall’area di servizio San Zenone dell’autostrada del sole direzione Parma, usciti dall’autostrada andiamo in direzione Montechiarugolo percorrendo la tangenziale sud di Parma dove, dopo la pausa caffè (etccc.) abbiamo visitato il relativo Castello costruito da Guido Torelli nel XV Secolo, con la descrizione ed i racconti da parte della guida turistica presente nel castello, questo si presenta in uno stato di manutenzione bellissimo, attualmente è di proprieta della Famiglia Marchi che lo occupa in gran parte quale residenza attuale.

Di seguito, oltre aad alcune foto del maniero, riporto il racconto della Fata Bema tanto cara agli abitanti di Montechiarugolo (forse solo una leggenda)

La Fata Bema

Il dramma della fata Bema, raccontato anche nel romanzo di Alfonso Cavagnari, La Fata Bema, recentemente ristampato dal comune di Montechiarugolo, narra una vicenda a metà strada tra fantasia e realtà e di cui ancor oggi in paese si discute come di fatti realmente accaduti. La vicenda si riferisce a Bema, giovane fanciulla, nata verso la fine del Cinquecento, buona, bellissima e dotata di poteri magici. Bema giunge a Montechiarugolo in una giornata di maggio del 1593 e presso il castello, nei cui boschi spesso Ranuccio Farnese duca di Parma veniva a caccia di cinghiali, la giovane allestisce un piccolo palco per la predizione del futuro al quale si avvicinano gli ospiti del maniero. Tra essi si trova anche il Farnese, noto per il carattere cupo e superstizioso, subito viene attratto dai poteri della giovane. Dopo un primo momento in cui Bema riceve l’appoggio del Duca attraverso un salvacondotto per circolare liberamente nel territorio farnesiano, Ranuccio, vinto dal timore di essere ammaliato e manipolato, decide di liberarsi dell’indovina facendola rinchiudere nella prigione della Rocchetta. Una lunga e dura prigionia attende la fata che allo stremo delle forze viene però liberata a furor di popolo. Rientrata a Montechiarugolo la Bema è assunta presso la corte dei Torelli per la gestione domestica. La fanciulla e Pio Torelli, figlio dell’illuminato Pomponio e di Isabella Bonelli, finiscono per innamorarsi. Ma sapendolo un amore impossibile Bema non asseconda il cuore, e rifiuta Pio che viene mandato dal padre a terminare la sua formazione presso la corte di Parma. Sono i momenti della presunta congiura contro Ranuccio Farnese, il quale temendo la potenza dei numerosi e potenti feudatari del ducato inscena una congiura contro la sua persona, e attraverso un crudele e durissimo uso della tortura riesce ad estorcere numerose confessioni.
IL 19 maggio 1612, gli arrestati, compreso Pio Torelli vengono decapitati davanti al palazzo di Giustizia di Parma, in piazza Grande, e le loro teste mozzate  e conficcate su spunzoni a monito della città. Il castello di Motechiarugolo è occupato da una guarnigione ducale e Bema, disperata per la morte di Pio, si rifugia in una piccola casa nei pressi del castello, occupandosi di dare aiuto a poveri e bisognosi.
Questa è dunque la storia della buona e bella fata Bema che, dalla morte ad oggi, torna a manifestarsi nel castello il 19 maggio di ogni anno per piangere il suo amore perduto così tragicamente.

Il castello è posto su una altura che domina tutta la valle dove scorre il Torrente Enza (ormai poco piu’ che un ruscello) e che divide la provincia di Prama con quella di Reggio nell’Emilia.

Al termine della visita, recuperate le moto  abbiamo raggiunto l’agriturismo dove il titolare Claudio insieme alla consorte ci hanno preparato un eccezionale pranzo a base di specialità della cucina parmense, con salumi, gnocco fritto, ravioli, gnocchi, il tutto accompagnato da un ottimo lambrusco locale, al termine assaggio di vari dolci con malvasia, caffè ed ammazzacaffè.

Il viaggio di rientro a casa è avvenuto dopo alcune ore e dopo aver smaltito quanto sopra.

Alleghiamo alcune foto in ricordo della stupenda giornata tra “amici).

Claudio

Un grosso saluto all’amico Luigi che si è dovuto arrendere al casello di Parma in quanto il Suo Sidecar l’ha “mollato” a metà strada, ma con il grande spirito che Li contraddice, Luigi ed Elisabetta NON hanno mollato come si vede dalle foto.

Alla prossima    Claudio

Gite di due giorni

Il Socio Claudio Vismara con Motovacanze, organizza le seguenti gite di due giorni, come meglio specificate nel dettaglio sottostante :

“DALLA TERRA DEI FORTI AL MONTE BALDO”

Sabato 14 e domenica 15 Maggio 2016

Dall’affascinante Terra dei Forti lungo l’Adige, attraversando l’entroterra gardesano e scavalcando il Monte Baldo raggiungiamo  la “perla blu’”. il lago di Garda. E’ questa la nuova proposta per i week-end gastronomic, come sempre alla ricerca di belle strade da percorrere in moto ma anche per andare alla scoperta di nuovi sapori, di cultura e ambiente. Scopriremo quello straordinario territorio qual è la Terra dei Forti, da dove saliremo verso le alture del Monte Baldo, rimanendo parzialmente in quota con spettacolari visite sul Lago di Garda e da San Zeno di Montagna scenderemo sulle rive della sponda veneta del Benaco proseguendo, il percorso seguirà la Gardesana orientale fino a Cisano.

Programma dell’Itinerario

sabato 14 Maggio

Ritrovo ore 10,30,  c/o sede Motovacanze via Napoleone 59 a Domegliara – Sant’Ambrogio Valpolicella (VR) a 6 Km. dall’uscita di Affi della A22 – Modena_Brennero. Ore 11.00 partenza tour, merenda con visita alla cantina “La Prebenda” produzione vino autoctono Enantio, una splendida curiositò del panorama vitivinicolo italiano, si segue l’Adige fino ad Avio, con vista dello splendido castello . Da Mori si sale per l’entusiasmante strada del Monte Baldo, Spiazzi, Caprino, Cisano, visita al museo dell’olio con degustazione dei prelibati olii extravergni d’oliva del Garda, cena e pernottamento a Domegliara.

Domenica 15 Maggio

Visita al Castello di Rivoli Veronese, il forte Wohlgemuth con interessante Museo (da confermare per momentanea inagibilità causa lavori), Lazise, panoramica di San Zeno di Montagna con superbe viste sul lago, visita al salumificio Lenotti con degustazione, pranzo a Castelletto di Brenzone nel ristorante “Umberto”, specialità pesce di lago. Rientro lungo la gardesana con sosta a Torri del Benaco per i saluti.


Quota indicativa €uro 125.00 a persona, supplemento singola €uro 20.00

Nella quota sono compresi: visita e merenda in cantina, visita e degustazione museo dell’olio, cena e pernottamento, visita al Forte Wohlgemuth, visita e degustazione salumificio, pranzo della domenica. Sono escluse le bevande e tutto quanto non espressamente indicato.


“VALSESIA DREAMING”

Sabato 11 e Domenica 12 Giugno 2016

Con questo Tour andremo alla scoperta dei suggestivi panorami, dei borghi caratteristici e delle belle strade della Valsesia affiancando, per chi vorrà, anche delle attività molto entusiasmanti, come il trial ed il rafting.

Programma dell’itinerario.

Sabato 11 Giugno

ritrovo uscita autostrada Borgomanero. Da Borgomanero giro del lago d’Orta, transitando da Orta S.Giulio, Omegna, la Colma alt. mt. 942, Varallo Sesia. Da Varallo a Morca con merenda tipica Valsesiana. A Varallo, Morca, sede della Scuola Internazionale di Trial e Mountain Bike Valsesia, per un pomeriggio dedicato alla scoperta del mondo del trial, nozioni basi al campo scuola, tecnica e guida, mini tour in fuoristrada. (in alternativa rafting sul Sesia).

Cena e pernottamento in tipica struttura in zona.

Domenica 12 Giugno

Partenza per il tour in alta Valsesia fino a raggiungere Alagna, con vista al museo Walser. Tornati a Balmuccia, devieremo in Val Sermenza fino a Carcoforo, poi da Rimasco saliremo all’Alpe Campo per una entusiasmante discesa in fun bob.  Saluti e consegna diplomi partecipazione al ristorante “Il Laghetto” con merenda finale.


COSTO INDICATIVO TOTALE  DEI SERVIZI CONCORDATI

€uro 110.00 – (comprende: pernottamento e cena, merende del sabato e della domenica a mezzogiorno). p.s camera singola supplemento €uro 20.00.

Le attività di Trial, rafting etcc. sono escluse, quota indicativa per queste attività €uro 40.00


“Dove Osano le Aquile”

Sabato 9 e Domenica 10 Luglio 2016

Un entusiasmante week-end, un percorso tutte curve, un itinerario sorprendente per gli incantevoli paesaggi ma non solo. Nel nostro girovagare su e giu’ dai passi poi’ belli e panoramici della Valle dei Laghi, del MOnte Bondone, della Valsugana e del Monte Grappa, non mancheremo di visitare musei curiosi come il “Museo Bonfanti” ed una cantina e distillerie della pregiata Grappa Trentina, per poi godercii profumi ed i sapori delle migliori specialità Trentine e Vicentine.

Programma dell’itinerario

Sabato 9 Luglio

ritrovo presso la sede di Motovacanze, Rovereto, Val di Gresta, Arco, sosta presso la cantina e distilleria con visita guidata e merenda: Salita al Monte Bondone, Trento, Valsugana. Infine l’ultima salita della giornata ci porterà al Passo Brocon per il pernottamento e la cena. Inutile sottolineare che sarà una serata “Gustosa”.

Domenica 10 Luglio

Partiamo in direzione del Monte Grappa, al termine della discesa visita al “Museo Bonfanti”, auto e moto storiche ci aspettano.Bassano del Grappa e sosta nei dintorni per una “merenda” prima del rientro.


Quota indicativa per persona €uro 125.00, comprensiva di : visita ai musei, pranzo del sabato, cena, pernottamento con prima colazione, merenda della domenica con degustazione alla cantina.Sono escluse le bevande. Supplemento camera singola  €uro 20.00.